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Come rendere speciale e insolita una visita a Petra

by Greta

Proprio tutti conoscete Petra e il suo mistico fascino mediorientale.
La voluminosa massa di turisti, in buona parte italiani, che ha raggiunto la Giordania, lo ha fatto grazie alla scelta di queste magnifiche rovine come una delle 7 Meraviglie del mondo moderno.
Nomina avvenuta nel 2007, ben più tardi dell’ufficiale appartenenza ai siti patrimonio Unesco datata 1985.
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L’antica città di Petra fu scoperta e mostrata agli occidentali per la prima volta nel lontano 1812 e solo oggi comincia a scontare la crisi di un turismo sempre più spaventato e poco informato che ne sta causando un immotivato accantonamento.

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Petra, come tutta la Giordania, è un luogo sicuro non meno dell’Italia o della maggior parte delle mete che potrete scegliere per il vostro prossimo viaggio.
Il target turistico non è esattamente low cost però. Anche organizzandosi per bene con guide e strutture locali, saltando intermediari, il prezzo del volo intercontinentale inciderà sempre di molto sul costo finale. Tenetelo in considerazione.
In considerazione quanto le emozioni uniche che questo Paese potrà offrirvi.
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Petra non è da raccontare.
Petra non è nemmeno da vedere.
Petra è da vivere. È da starci dentro. Da ammirare a 360 gradi sotto il sole cocente e abbagliati da una luce bianca che si riflette sulle sfumature rosa e rosse delle rocce dovuti alla diversa concentrazione di ossidi.
A Petra dovete sentire gli odori.
Di sabbia, di rocce sgretolate, di sterco di asini che saranno l’unico animale disposto a tollerare calmo la vostra presenza.
Il resto è selvaggio e si sveglia la notte quando i visitatori lasciano il sito e l’intera antica città ricade nelle tenebre e torna sconosciuta.
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Rapaci, serpenti, capre selvatiche saranno i compagni di quei pochi, anziani, irriducibili abitanti di alcune grotte che proprio non ne vogliono sapere di abbandonarle.
E allora si accontentano della pace serale, del quasi totale isolamento in un luogo che ora sarebbe inospitale per chiunque. Loro non la abbandonano l’amata Petra. image

Nonostante alluvioni, terremoti, turismo, vecchiaia. Restano e ci guardano da quelle piccole fessure sulle rosse pareti rocciose, senza interagire con noi, senza farsi riconoscere, senza permetterci di distinguere le loro case grotta dalle numerose tombe che occupano la maggior parte delle costruzioni ancora erette.
800 monumenti circa compongono Petra oggi. 400 dei quali sono tombe e tra le più magnificenti troviamo le 40 tombe lungo la strada delle facciate.

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Le emozioni che vi riserva Petra vanno ben oltre l’incantevole porta del Tesoro.
Sembra difficile da credere perché al fondo di quell’avvolgente e affascinante canyon lungo 1,5 km chiamato Siq, veder d’un tratto spuntare da una fessura la perfezione dell’architettura del Tesoro ti fa pensare non possa venir nulla di più bello da lì in poi.
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Soffermatevi ad ammirarlo da ogni angolazione, scattate tutte le foto che potete, accerchiati e protetti dalle alte pareti rocciose in compagnia di gatti e cammelli. Ma poi proseguite perché il viaggio è ancora lungo. E i colori saranno sempre di più.image

Di fronte all’anfiteatro romano che, dopo la sua conquista, passo da 3000 a 8000 posti a sedere distruggendo un enorme numero di tombe, ammirate le splendide grotte colorate. Scommetto che colori del genere non li avreste mai nemmeno immaginati! Giallo, bianco, rosa, arancio, rosso, viola, blu, un arcobaleno di sfumature così preziose ed incantevoli che pare abbiano, negli anni passati, ispirato Missoni, il noto stilista, durante una sua visita.
L’eleganza delle sfumature che danzano e ondeggiano sciogliendosi l’una nell’altra sembrano frutto dell’artista più elegante al mondo. La natura.

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La Strada Colonnata e la Porta di Traiano conducono verso una importante scalinata. Importante perché a mio parere imperdibile. Ma importante anche per la sua difficoltà, non adatta a tutti.

Trovandosi in un bacino, Petra ha trovato la sua salvezza nel perfetto sistema idrico che convoglia l’acqua piovana improvvisa tipica di queste zone in condotti e cisterne. La fioritura della cività era così assicurata, insieme alla sua salvaguardia.
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Il punto più basso, circa 800m slm, sale gradualmente fino a portarti con le gambe tremanti ed un fiatone non da poco al maestoso Monastero. Bello, bellissimo. Neanche tanto perché è ancor più grande del Tesoro, ma soprattutto per quel senso di vittoria che si prova nel raggiungerlo dopo una salita spezza gambe.
Siamo a 1396m slm, circa il punto più alto di tutto il complesso dove si può ammirare l’intero “spaventoso” canyon che ci sta sotto.
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Una alternativa altrettanto impegnativa è la salita che vi conduce all’altare sacrificale.
Ma tutto sommato possiamo considerare il sito archeologico di Petra un ottimo percorso di trekking dove da vedere e scoprire c’è davvero molto e magari si può avere anche la fortuna di incontrare una famiglia beduina tradizionale pronta ad accogliervi con un dolcissimo tè alla menta bollente.

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A volte la fortuna viene in viaggio con me e così, durante la discesa dal Monastero, quando le ginocchia avevano un bisogno immane di cedermi all’improvviso, vengo gentilmente rifocillata da una teiera con bambino al seguito. Sono stata accolta sotto un capanno dove ho potuto chiacchierare con interesse in compagnia del padre e poi, della sorella dell’uomo: Manel.

Una delle esperienze di viaggio che mai dimenticherò: Manel sta imparando l’italiano grazie al fratello. Ha conquistato subito la mia attenzione indossando un burqa integrale. Ho provato a fare qualche domanda. Di quelle che ti frullano in testa da tempo ma non hai mai l’occasione giusta o temi possano ingenuamente offendere.

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Manel ha scelto di indossare il burqa integrale di sua volontà, soltanto due giorni prima. Ne sembrava entusiasta e glielo potevo leggere da quegli occhioni scuri che sorridevano più delle sue labbra coperte.
Si è lasciata fotografare. A patto che le mostrassi lo scatto dal display. Una donna dolcissima e sicura di sè, di soli 22 anni.

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La loro nonna vive ancora nelle grotte. Se mi fossi fermata un secondo giorno mi ci avrebbero portata. Li ho incuriositi come loro hanno incuriosito me. A malincuore ho dovuto rifiutare ma il solo invito mi ha dato più di quanto una persona che non viaggia non potrà mai immaginare.

Ed ero semplicemente entrata in un sito archeologico giordano, quella mattina…

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