Home / Asia / Giappone / Gli antichi templi di Hiraizumi e il padiglione d’oro
hiraizumi

Gli antichi templi di Hiraizumi e il padiglione d’oro

by Filippo

La guida Lonely Planet dedica a questa cittadina, o meglio paesone, non più di una pagina, eppure Hiraizumi, un angolo nascosto al turismo occidentale della prefettura di Myagi, dista poco più di mezz’ora di treno da Sendai (o Furukawa se avete la JR pass e arrivate con lo shinkansen dall’Hokkaido) e ha tanti buoni motivi per essere visitata.

Le informazioni necessarie si recuperano sul posto: appena scesi dal treno ecco venirci incontro una guida locale dell’ufficio turistico comunale che parla un buon inglese ed è disposta ad accompagnarci gratuitamente in un tour della città.

hiraizumi

Bike rental alla stazione

Ringraziamo la gentile guida e, dopo aver lasciato le valigie nei coin lockers della stazione (600¥/giorno) ed esserci muniti di qualche mappa e depliant informativo, affittiamo una bicicletta in uno dei rental point della stazione (500¥ 3 ore + 200¥ ogni ora in più o 1000¥ tutta la giornata – il prezzo è lo stesso per tutte le agenzie).
In Giappone con l’assicurazione sanitaria si può circolare tranquillamente in bicicletta ed esser tutelati, anche se non si indossa il casco: le piste ciclabili sono molte a Hiraizumi e gli automobilisti giapponesi hanno sempre un occhio di riguardo e gran rispetto per ciclisti e pedoni.

I siti di interesse principali in città sono tre (e abbastanza distanti l’uno dall’altro) ed il Tempio della Roccia, a 6 km di distanza dalla stazione, è raggiungibile quindi solo in taxi o in bicicletta.
Per muoversi in città si può scegliere anche il Loop Bus (una corsa ogni 30’, 150¥ a tratta), ma la bicicletta resta il mezzo ideale se il tempo è buono per poter respirare ogni angolo di Hiraizumi e visitare la città con i propri ritmi.

Il padiglione Takadachi-Gikeido

hiraizumi

Al posto delle nostre rotoballe…

hiraizumi

padiglione Takadachi-Gikeido

La prima tappa, deviazione a parte per qualche foto alle messi di riso impilate ad essiccare, dopo 10 minuti di pedalata è il padiglione Takadachi-Gikeido (義経堂 – 300¥), tempio costruito in memoria del samurai eroe Yoshitsune.
La tragica storia di Yoshitsune è molto conosciuta in Giappone: il samurai al servizio di Minamoto Yoritomo, leader del clan Genji, vittorioso sui campi di battaglia nella guerra contro il clan Heike, non approvava le ambizioni politiche del suo padrone e perciò venne esiliato e perseguitato.
Trovò rifugio insieme alla sua famiglia a Hiraizumi presso la corte di Hidehira Fujiwara (ricordatevi questo nome per dopo!). Ma alla morte del suo protettore, il figlio non esitò a consegnare Yoshitsune a Yoritomo, accerchiandolo a Takadachi e costringendolo a commettere seppuku insieme a tutta la sua famiglia.

La gradinata che porta al tempio offre una bella vista sui due fiumi, Kitakamigawa e Koromogawa, che abbracciano la città.

Il complesso di templi Chuson-Ji, patrimonio Unesco

hiraizumi

Chuson-Ji

hiraizumi

Chuson-Ji

hiraizumi

Chuson-Ji

Saltiamo in sella e dopo pochi minuti eccoci “ai piedi” del Chuson-Ji (中尊寺), il principale complesso di templi patrimonio UNESCO e tesoro nazionale di Hiraizumi, costruito nell’850 d.C. dal fondatore della famiglia Fujiwara e considerato il più importante tempio del Buddismo Tendai del nord del Giappone.

Ai piedi… nel senso che dall’inizio della salita mancano 800 metri in salita prima di arrivare all’Hondo il padiglione principale, e altri 400 per raggiungere il padiglione d’oro!

Le tappe lungo la strada sono molte, vuoi per una foto, per un sorso d’acqua, per i numerosi templi minori e per gli ancor più numerosi venditori di amuleti e preghiere disseminati ovunque.

L’Hondo, il padiglione principale

hiraizumi

L’Hondo

L’ingresso all’Hondo è gratuito, il monaco che suona i rintocchi della campana a mezzogiorno è vero, ma le travi, le statue all’interno e il tetto sono delle ricostruzioni del XX secolo: il complesso originario fu raso al suolo da un grande incendio che distrusse la città nel XIV secolo.

Il Konjikido, il padiglione d’oro

Poco più avanti raggiungiamo il cuore del complesso: il Konjikido (金色堂- padiglione d’oro). A differenza del più famoso padiglione d’oro di Kyoto, questo di Hiraizumi è davvero ricoperto tutto in oro, sia fuori che dentro!

Il biglietto d’ingresso (800¥) comprende una visita propedeutica al museo adiacente (fondamentale se non avete affittato l’audioguida di Hiraizumi a 500¥) con un breve filmato – sottotitolato in inglese – che spiega la storia del padiglione-tomba della famiglia Fujiwara, il significato delle figure al suo interno e le particolari tecniche di decorazione.
Non solo oro, tanto oro, ma anche avorio e madreperla ricoprono il prezioso legno di sandalo rosso proveniente dalla Cina: ‘sti Fujiwara non han badato a spese!

Peccato il divieto assoluto di scattare fotografie e far riprese all’interno (i guardiani son molto severi): dovete accontentarvi di qualche immagine pescata dal web.

hiraizumi

Chuson-Ji

Il tempo non promette bene: si è alzato un vento freddo (siamo pur sempre a ottobre) e ci rimettiamo in cammino, dopo aver tentato di comprare qualche amuleto che protegga Greta dall’Alzheimer (ecco cosa accade a chi non sa il giapponese e si lancia in incauti acquisti!), alla volta del Motsu-ji (毛越寺), secondo complesso patrimonio UNESCO della città.

Il tempio Kumanosansha

hiraizumi

Kumanosansha

La strada più breve sale da una ripida collina (quella lunga è in piano), ma per fortuna le bici hanno i rapporti corti e saliamo senza troppo affanno. Questo arduo taglio ci permette di vedere il Kumanosansha, un tempio minore ma tutto per noi che si trova di fronte al museo archeologico.

Il complesso di Templi Motsu-ji, patrimonio Unesco

hiraizumi

Il lago Tsukiyama

hiraizumi

Il complesso di templi del Motsu-ji

hiraizumi

Il complesso di templi del Motsu-ji

hiraizumi

Nei giardini del Motsu-ji

Anticamente il complesso di templi del Motsu-ji, costruito e distrutto in contemporanea al Chuson-ji, era enorme (si calcola contasse 40 templi e 500 monasteri!).
Dopo il grande incendio di Hiraizumi vennero ricostruiti 18 templi, ma di questi a oggi non rimangono che le rovine o qualche terrapieno che dà l’idea delle dimensioni originarie.
L’ingresso costa 500¥ e permette di ammirare il bellissimo lago Tsukiyama, l’unico rimasto invariato sin dall’850, con le rocce Dejima e Chichu Tateshi che da oltre mille anni e decine di incendi vegliano sulla città di Hiraizumi e sui suoi templi.
Il padiglione Jogyodo, col tetto in paglia, è una ricostruzione dei primi del ‘900 ed ospita ogni anno la più grande festa religiosa del nuovo anno di tutto il Tohoku: l’Hatsukayasai (1-8 gennaio).

Dove mangiare a Hiraizumi

hiraizumi

Le 24 ciotole al Wanko Soba

Il tempo non è buono e avventurarci fino al Saikojitakkokuiwaya (達谷西光寺 – tempio della roccia) è un grosso rischio: in più siamo a stomaco vuoto e sogniamo un bel piatto di noodle.
Riconsegniamo le bici e proprio nella piazza della stazione, grazie alla nostra mappa perché da fuori il locale sembra un ostello, identifichiamo un ristorante di soba. E che soba!

Al Wanko Soba (駅前芭蕉館) la specialità sono gli omonimi spaghetti di riso freddi serviti in 24 ciotole con diversi condimenti e brodo caldo a parte.
Rimaniamo basiti dalla voracità degli altri clienti che ordinano altre ciotole in continuazione: per noi una singola porzione da dividere in due è più che sufficiente!

Tempo di pagare, riprendere le valigie e il treno per Naruko Onsen ci aspetta: appena saliti a bordo, manco a farlo apposta inizia a piovere. Che fortuna abbiamo avuto!

Potrebbe interessarti:

Leave a Comment