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Perché fare il vaccino antinfluenzale?

by Filippo

Perché fare la vaccinazione antinfluenzale?

Perchè quest’anno tornerà dopo quasi un secolo la temutissima influenza spagnola, che nel 1918 uccise 50 milioni di persone in tutto il mondo.

Solo qualche giorno fa l’AIFA, seguendo le linee guida dell’OMS, ha approvato per la campagna vaccinale 2016-2017 diverse formulazioni attive contro i 3 possibili ceppi di virus che provocheranno l’influenza 2017: tra questi spicca il virus influenzale ceppo A/California/7/2009 (H1N1 – il più pericoloso) oltre ad un altro virus del ceppo A (Hong Kong/4801/2014  – o H3N2, facilmente trasmissibile ma un po’ meno aggressivo dell’H1N1) e uno del ceppo B (Brisbane/60/2008 – il meno virulento).

I vaccini approvati per la campagna antinfluenzale 2017 hanno due possibili formulazioni: esisterà un vaccino trivalente contro i ceppi sopracitati ed uno quadrivalente che copre anche un altro virus del ceppo B (Phuket/3073/2013).

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Il virus H1N1 al microscopio

Perché prendere l’influenza quest’anno sarà pericoloso?

Di tutti i virus che causeranno la sindrome influenzale quest’inverno, il più temuto, quello che fa tremare i polsi ai medici di tutto il mondo è l’H1N1.
Non solo la spagnola del 1918 che sembra ormai un lontano ricordo, questo ceppo di influenza A è lo stesso responsabile dell’influenza suina del 2009 (6000 morti – 229 solo in Italia).
Per chi ha la memoria corta, 7 anni fa furono bloccati aeroporti in USA, Cina, Giappone e sud-est asiatico con controlli sanitari molto rigidi, scanner termici, tamponi orali e persino quarantena (o in alcuni casi il rimpatrio) per i viaggiatori che varcavano la dogana con febbre alta.

Images from a thermal imaging scanner are pictured on a computer screen at Bali's international airport.

Images from a thermal imaging scanner are pictured on a computer screen at Bali’s international airport.

Chi deve fare il vaccino per l’influenza?

L’Influenza A-H1N1 è responsabile in una percentuale ristretta di pazienti affetti di una gravissima forma di polmonite, in molti casi mortale se non riconosciuta e trattata in tempo, chiamata ARDS (Adult/Acute Respiratory Distress Syndrome, ma esiste anche una variante che colpisce i bambini NRDS).
La causa dell’ARDS provocata dal virus A-H1N1 è sconosciuta e colpisce indifferentemente sia i soggetti più deboli (anziani, pazienti affetti da malattie croniche e bambini piccoli) che persone sane (giovani compresi): può comparire una grave insufficienza respiratoria con fatica a respirare, necessità di ossigeno fino al ricovero in rianimazione con intubazione… e purtroppo in alcuni casi nemmeno tutte queste cure possono essere sufficienti per salvare la vita.

Tutti quanti dovremmo vaccinarci quest’anno.

Quando bisogna vaccinarsi contro l’influenza? Quanto costa il vaccino antinfluenzale?

Il vaccino è gratuito per i bambini da 12 mesi e fino ai 18 anni e per i soggetti con più di 65 anni, soggetti affetti da broncopatia cronico-ostruttiva (BPCO), diabete, problemi cardiovascolari, asma grave, fibrosi cistica, displasia broncopolmonare, insufficienza renale, tumori, per le donne nei primi mesi nel secondo e terzo trimestre di gravidanza (cioè dal 3° al 9° mese, mentre nel primo trimestre non ci sono studi sufficienti ad escludere eventuali rischi per il feto – grazie al Dott. Marcello Sergio per la precisazione) persone che convivono con i malati cronici, operatori sanitari, veterinari e chi lavora a contatto con gli animali, Polizia, Vigili del Fuoco e insegnanti.
Per questi il vaccino è gratuito e fortemente consigliato.

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Per tutti gli altri soggetti, il prezzo del vaccino antinfluenzale 2017 varia tra 12 e 18€ circa a seconda delle diverse formulazioni (guarda qui l’elenco completo dei nomi commerciali dei vaccini approvati dall’AIFA per la campagna antinfluenzale 2016-2017).

Le campagne vaccinali sono iniziate nei primi giorni del mese di novembre in tutte le regioni italiane.
L’obiettivo del Ministero della Salute è una copertura di almeno il 75% della popolazione per evitare il diffondersi della pandemia in Italia e garantire un’immunità cosiddetta “di gregge” anche per i soggetti che non possono fare il vaccino (allergie, pazienti gravemente immunocompromessi, trapiantati o in chemioterapia).

Il vaccino garantisce copertura efficace dopo almeno 14 giorni dalla somministrazione e per almeno un anno, quindi è bene farlo il prima possibile, entro metà dicembre o comunque prima delle festività.

Esiste una cura per l’influenza?

Esiste in primo luogo il vaccino, sicuro ed efficace, che evita alla radice tutti i rischi e i problemi.

La cura dell’influenza, che nella maggior parte dei casi anche quest’inverno si manifesterà con i classici sintomi (dolori muscolari, spossatezza, secrezioni nasali) ad eccezione della febbre più alta del solito, è sintomatica: paracetamolo o ibuprofene per la febbre e i dolori muscolari, decongestionanti nasali e soprattutto riposo e isolamento.

L’antibiotico non solo è inutile (perché agisce sui batteri e non sul virus), ma spesso dannoso se assunto in maniera inappropriata nei modi e tempi. Va riservato, solo dietro prescrizione di un medico, in caso di sovrainfezione batterica (polmonite o perdurare dei sintomi per oltre 7 giorni) o nei pazienti BPCO o affetti da altre malattie polmonari.[signinlocker]

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Tamiflu non sostituisce il vaccino antinfluenzale

Esiste un farmaco specifico per la prevenzione e cura dell’influenza A: il Tamiflu® (Oseltamivir).

Va assunto entro i primi 2 giorni dalla comparsa dei sintomi o in caso di sospetta esposizione al virus, quando la pandemia è accertata (lo sarà presumibilmente dal mese di gennaio in poi) nella comunità (trattamento profilattico).
Può essere somministrato a partire dal 1 anno di età e il dosaggio è di 1 compressa ogni 12 ore (2 cpr/die) per almeno 5 giorni.  E’ necessaria però la ricetta del medico e il costo per i soggetti non esenti è di 39,00€ (Classe C).

Un buon motivo in più per risparmiare soldi e salute con il vaccino![/signinlocker]

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4 comments

Marcello 10/11/2016 - 16:05

mi permetto di intervenire come medico di medicina generale e come specialista ginecologo: la vaccinazione antiinfluenzale è consigliata in gravidanza nel 2° e 3° trimestre, (più cauti nei primi 3 mesi), quindi NON nei primi 6 mesi come risulta da questo articolo. Questo sia in scheda tecnica dei vaccini più in uso (v. Influvac S), sia sul sito Aifa. E’ consentita la vaccinazione anche in allattamento

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Filippo 10/11/2016 - 16:41

Grazie Marcello per la precisazione.
Provvedo ad effettuare la correzione immediatamente, onde creare confusione.

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Marcello 10/11/2016 - 17:22

Grazie Filippo, in questo momento specie per i vaccini non possiamo fare errori nell’informazione. Complimenti e buon lavoro!

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Filippo 10/11/2016 - 20:25

Hai ragione. E un contributo scientifico e corretto è sempre il benvenuto.
Grazie a te!

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