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Viaggiare in Nepal è sicuro?

by Filippo

Se la situazione sanitaria e di sicurezza in Nepal era già prima scadente, dopo il terribile terremoto di magnitudo 7.9 del 25 aprile 2015 è ulteriormente peggiorata.
Le vittime sono 4600 in continuo aumento e solo oggi la stima è di più di 10000 morti.
Eppure in queste catastrofi, non sono i morti a preoccupare (sebbene facciano più notizia), quanto l’enorme numero di feriti – oltre centomila – che necessita di assistenza sanitaria e di coloro rimasti da in un attimo senza più nulla, soprattutto di un tetto dove ripararsi.

I templi distrutti di Kathmandu

I templi distrutti di Kathmandu

È sicuro andare in Nepal?

Dopo le premesse fatte e considerata la già preesistente crisi politica (con scioperi e manifestazioni in cui la polizia da sola faticava a mantenere l’ordine) è facile trarre da soli le conclusioni.

Viaggiare in Nepal, oggi, non è sicuro né tantomeno consigliabile, anzi! La Farnesina stessa sconsiglia di recarsi nel Paese se non prendendo parte a missioni umanitarie organizzate.
Partire oggi per un trekking in Nepal è impossibile – molte dei sentieri sono crollati ed irraggiungibili a causa delle frane – così come sperare di trovare un passaggio od un posto in hotel!

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Qual è la situazione sanitaria in Nepal? C’è pericolo di epidemie?

Se già prima del terremoto la sicurezza sanitaria (ospedali, condizioni igieniche, qualità e disponibilità dei soccorsi) era definita “precaria”, al momento possiamo definirla al collasso o inesistente.

In un paese già in precedenza a rischio colera, meningite meningococcica, tifo, epatite A e B, rabbia e ciclosporiasi (o “blue-green algae”, un parassita intestinale che provoca epidemie nel periodo caldo da aprile a novembre), dobbiamo tener conto del pericolo di epidemie inarrestabili che nei prossimi mesi andranno ad aumentare il numero totale delle vittime.

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Come aiutare concretamente la popolazione nepalese?

Prendere un volo per Kathmandu per “dare una mano” è l’idea peggiore che vi possa venire in mente: rischierete di trovarvi completamente da soli ed in più sottrarrete risorse (cibo, acqua e rifugio) alle vittime del terremoto.

La cosa migliore è usare quei soldi (o anche meno) per una donazione a favore di quelle associazioni (serie) che si occupano di fornire un aiuto concreto alla popolazione (assistenza sanitaria, rifugio, cibo, beni di prima necessità…) :

– con bonifico bancario alla CROCE ROSSA ITALIANA – IBAN: IT19 P010 0503 3820 0000 0200 208, intestato a: “Croce Rossa Italiana, Via Toscana 12 – 00187 Roma” presso Banca Nazionale del Lavoro – Filiale di Roma Bissolati Tesoreria – Via San Nicola da Tolentino 67 – Roma, specificando la causale “Emergenza terremoto Nepal 2015” (BIC/SWIFT: BNL II TRR) [questa soluzione permette la detrazione fiscale del 19%]

– con un SMS o una telefonata da rete fissa al 45596 donando 2€ all’UNICEF,

– con un bollettino postale attraverso la CARITAS ITALIANA – C/C Postale N. 347013 specificando nella causale: “Asia/Terremoto Nepal” (altri canali sul sito www.caritas.it) [anche questa soluzione permette di detrarre il 19% dalle tasse],

– anche SAVE THE CHILDREN ha attivato un numero verde 800988810 per le donazioni (www.savethechildren.it/nepal).

Oltre a queste organizzazioni ci sono gli aiuti chiesti anche da Apple, Google, Facebook e Microsoft, a voi la scelta!

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1 comment

dueingiro.blogspot.it 30/04/2015 - 15:55

Poverini, ci mancava anche questa. Poveri.

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