Visitare Cholula tra ricche chiese e piramidi nascoste

Una chiesetta gialla sulla cima di una collina, dietro un maestoso vulcano fumante con la cima ricoperta di neve.

Questa immagine, vista su un depliant preso quasi per caso al TTG di Rimini mi ha fatto innamorare di questo #MexicoDesconoscido.
Pronti, via e in meno di sei mesi già eravamo là in cima a quella collina, che collina non è, accerchiati da un’infinità di chiese a perdita d’occhio: 365 in totale, una per ogni giorno dell’anno.

Siamo a Cholula nello stato di Puebla, Messico centrale.
A pochi chilometri dall’omonima capitale, sotto i nostri piedi sorge Tlahchiualtepetl che in lingua Nahuatl significa Montagna costruita dall’uomo.

Già, perché oggi sotto quella chiesetta gialla della Iglesia de Nuestra Señora de los Remedios, un turista distratto non vede che una strana collina verdeggiante ma non può nemmeno immaginare cosa nasconde.

Accompagnati da Alfredo, una visita al museo del sito è d’obbligo: i plastici minuziosi, basati sui risultati degli esigui scavi archeologici condotti nell’ultimo secolo (si calcola che in 100 anni di lavori sia stato portato alla luce solo il 2% del sito originario), danno un’idea dell’opera mastodontica nascosta ancora oggi sotto metri di terra.

La riscoperta fu casuale.
All’arrivo degli spagnoli il sito sacro dei Mixtechi era in via di abbandono, ma i Conquistadores sancirono la fine definitiva dissacrando la zona di Cholula con la costruzione di 365 chiese.
Quella strana collina in mezzo a una vasta pianura era diventata un pascolo, quando all’improvviso una piccola frana portò alla luce i resti di un’antica scalinata.
All’inizio degli anni ’30 iniziarono gli scavi e le incredibili scoperte del segreto di Cholula: non si trattava di una collina, bensì di una enorme piramide, tre volte quella di Cheope!

Anzi, di 4 piramidi, costruite una sopra l’altra a partire dal 300 a.C. e sapientemente distaccate da intercapedini e passaggi segreti!

Un tour negli stretti cunicoli scavati dagli archeologi, ci porta nel cuore della piramide più antica: il tour dura 30 minuti ma è caldamente sconsigliato a chi soffre di claustrofobia.

Il sito archeologico di Cholula nasconde molto di più, e chissà quanto ancora c’è da scoprire: basta fare una passeggiata intorno alla collina per vedere gli ampi spazi cerimoniali, con gli altari per i sacrifici umani e le tombe dei sacerdoti, per farsi un’idea di cosa può esserci ancora là sotto nascosto.

Ma i misteri di Cholula non sono solo sotto terra: alcuni sono alla luce del sole e proprio quella chiesetta gialla alle nostre spalle ne racchiude molti. Statue della Maddalena e di San Giovanni Battista e una strana M uguale a quella della cattedrale di Rennes le Chateaux lasciano immaginare che ci sia addirittura lo zampino dei Templari, secondo alcuni, giunti qui cinque secoli prima di Cortez.

All’arrivo degli spagnoli la città era la seconda più importante del Messico e contava oltre 100mila abitanti.
Presagendo un accordo con Tenochtitlán contro gli invasori, le truppe di Cortez assalirono la città e in poche ore uccisero 30.000 Mixtechi, costringendoli alla resa e alla conversione.
Il sito cadde in rovina e, come in tutto i territori conquistati dalla corona, i templi furono smantellati ed il materiale usato per costruire la nuova colonia e le splendide chiese di Cholula.

L’ex convento francescano, accanto alla chiesa di San Gabriele famoso per il suo antico chiostro, racchiude un’opera unica nel Nuovo Mondo: la Capilla Real.
Sette cupole per ognuna delle sette navate del tempio per un totale di 49 cupole, un’opera incredibile costruita nel 1540 per stupire e convertire gli indigeni che giungevano da molto lontano (come noi) per vedere questa meraviglia!

Il centro della cittadina, lontano dalla ressa di turisti della piramide, merita una breve visita: i piccoli bar sotto i portici della piazza centrale coloniale regalano un po’ di refrigerio e relax.

Grazie ad Alfredo, la nostra guida speciale che a Cholula è nato, abbiamo avuto la possibilità di visitare gli altri due piccole gioielli che si trovano a San Andres, un sobborgo a pochi chilometri dalla piramide: la Iglesia de Santa Maria Tonantzintla e il Templo de San Francisco Acatepec.

Entrambe le chiese racchiudono al loro interno la massima espressione dell’arte cristiana e barocca indigena: buffe rappresentazioni di santi e martiri fanno capolino dalle volte e dagli altari ricoperti di foglie d’oro ricordano la splendida Capilla del Rosario di Puebla.

Oggi è domenica e la Iglesia de Santa Maria Tonantzintla è teatro di un matrimonio: ne approfittiamo per rubare qualche scatto della cupola al suo interno.
La facciata di San Francisco Acatepec ci lascia a bocca aperta, non per altro è considerata un capolavoro del barocco messicano.
I suoi mosaici coloratissimi e inconfondibili, in stile poblano fatti con piccole piastrelle colorate, tappezzano la facciata, i campanili e persino i muri di cinta e le panchine del sagrato!

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Come raggiungere Cholula

La cittadina dista 15 km di strada veloce dal centro di Puebla, che ormai l’ha praticamente inglobata rendendola un sobborgo.
Si può raggiungere con gli autobus di linea in partenza dalla stazione (il complesso indirizzo è: entre 21 Poniente y Calle 23 Norte, Av 4 Poniente), con uno dei numerosi tour guidati acquistabili nelle agenzie di Puebla oppure con un taxi (scelta consigliata ma un po’ più cara, trattate e fissate il prezzo prima di salire in auto!).

Per visitare la Iglesia de Santa Maria Tonantzintla e il Templo de San Francisco Acatepec a San Adres de Cholula, il modo più semplice è chiamare un taxi dalla zona della piramide.
Esistono anche bus di linea locali in partenza dal centro di San Pedro di Cholula, ma gli orari sono variabili e il minimo risparmio non vale il gioco.
I più sportivi possono anche raggiungerle a piedi: la passeggiata (in piano) è di 8 km tra andata e ritorno, ma i sobborghi difficilmente vi lasceranno a bocca aperta.