Visitare Shanghai, la Perla dell’Oriente

La spettacolare Skyline notturna vista dal Bund

Con un volo diretto Air China, da Malpensa, siamo arrivati a Shanghai in circa 9 ore. In aeroporto alle 6 del mattino del 9 settembre 2012, avevamo davanti molte tappe e centinaia di chilometri prima del nostro rientro, il 25.
Clima ottimo, ovunque. Bel tempo, cielo azzurro e nessuna precipitazione ad esclusione del soggiorno a Yangshuo dove si è concentrata tutta la pioggia.

Skyline sul Bund

Abbiamo raggiunto il centro città in 45 minuti con una metropolitana in gran parte sopraelevata dove ci ha tenuto compagnia la periferia cinese, con numerosi appezzamenti adibiti ad orti. Purtroppo, dato l’orario, il famoso Maglev (treno a levitazione magnetica che collega l’aeroporto alla stazione Longyang Rd) era ancora chiuso – prima corsa ore 7:00.
Poi da Renmin Square un taxi ci ha portati all’hotel, peraltro situato molto vicino alla fermata della metro, ma era impossibile in altro modo destreggiarsi tra quelle enormi vie trafficate con valigia al seguito e dopo 10 ore di viaggio! In ogni caso i taxi sono a prezzi equi: partono da 14yuan per i primi 2 km e nell’arco di 25yuan si va ovunque.

militari improvvisati parrucchieri

Depositati nella hall i bagagli, era troppo presto per fare il check in e prima di poterci rilassare un po’, abbiamo affrontato le prime passeggiate nei dintorni dell’hotel.
Immediatamente voltato l’angolo in Renmin Sqaure (Piazza del Popolo), ci imbattiamo nella Cina comunista che ci aspettavamo (e sarà comunque una delle poche ostentazioni della presenza del regime in tutto il viaggio). Decine di giovani soldati in uniforme offrivano servizi gratuiti alla popolazione: dal calzolaio all’orologiaio, dal sarto al barbiere, bastava armarsi di tanta pazienza e mettersi in coda.

thai qi in E-Nanjing road

le scritte con pannello e acqua

Nonostante l’orario, la via principale (E Nanjing road) era affollata di gente locale molto mattiniera, soprattutto anziani, impegnati in balli di coppia (con musiche “autogestite” a tutto volume) o in esibizioni di tai-qi.
Stranamente il wifi gratuito non era diffuso come speravamo e il popolo di internet si riversava ogni giorno nei due enormi Apple store per approfittare della connessione. Pochi gli acquisti, i prezzi spesso meno convenienti che in Europa.

code per il pranzo

In una piccola e angusta stradina laterale, lavoratori e studenti si procuravano preventivamente il pranzo nei numerosi take away affacciati al marciapiede. Pietanze sconosciute, confezionate in piccoli sacchetti di plastica trasparente e vendute a prezzi bassissimi. I diffusi Bao sono palline di riso bianco ripiene di carne (come i nostri arancini ripieni) e costavano solo 1yuan.

le chiare indicazioni stradali

Alle 14 ci siamo ritirati per un riposino rigenerante.
L’hotel/residence Citadines Jinqiao ApartHotel è un palazzo enorme di 18 piani dove coesistono turisti e residenti cinesi.
La nostra camera all’ultimo piano (vivamente raccomandato per affievolire un po’ il rumore del traffico) comprendeva stanza da letto matrimoniale, corridoio, salotto con tv lcd, cucinino con elettrodomestici e bagno colmo di compliments (tutti gli alberghi in Cina sono forniti di necessaire per il bagno, spazzolini e pettine compresi).

Qualche problema con le indicazioni richieste alla reception, il personale non parla molto bene l’inglese.
La colazione è gratuita per una sola persona, l’altra paga ben 14€. La seconda mattina siamo stati allo Starbucks affianco ma non è che abbiam speso molto meno.
Nel pomeriggio sono iniziate le visite mirate.

la città vecchia

boutique di tè nella città vecchia

Molto suggestiva è la città vecchia grazie ai suoi padiglioni in legno scuro e a grandi stagni scintillanti in cui sguazza un’impressionante moltitudine di enormi carpe colorate sempre in attesa di briciole di pane dai passanti.
La mole di turisti con macchina fotografica alla mano è snervante, quasi quanto i venditori dei piccoli negozi di souvenirs tipici che popolano le stradine ombreggiate.

Caratteristici i negozi di tè, ottimo e sapientemente confezionato (da 60yuan il pacchetto da 100g).
Chiuso tra alte mura si trova il Giardino del mandarino Yu (Yuyuan Garden): creato da una ricca famiglia di funzionari della dinastia Ming, la costruzione richiese 18 anni di lavori.

La concessione francesce

La concessione francese è un quartiere molto noto della città dove si possono apprezzare numerosi ristorantini che somigliano a bistrot e cafè; mentre per gli amanti dello shopping sfrenato ci sono lussuosi centri commerciali di grandi firme.
Un posto molto particolare e per turisti (facoltosi) è Xintiandi, una zona pedonale e commerciale in cui i negozi sono ospitati all’interno di case costruite secondo l’antica architettura cinese.

ginnastica a Huaihai pack/

Una curiosa scoperta, passeggiando nella zona, l’abbiamo fatta in un giardino pubblico (Huaihai Park) dove ragazzi, signori con 24ore al seguito e anziani si dedicavano alla ginnastica utilizzando i numerosi attrezzi completamente gratuiti e a disposizione di tutti. L’abbiamo trovata una idea geniale tipica dei paesi orientali!

Qui abbiamo pranzato nel sushi bar HL Sushi non molto a buon prezzo (25€ in due per qualche assaggio) ma eravamo troppo in astinenza. Ci ha attaccato bottone un cinese di mezza età che pareva smaniare per rispolverare il suo inglese semi-incomprensibile.

East Nanjing Road

Le nostre serate trascorrevano a passeggio tra Est/Nanjing road e il Bund.
Un’abbagliante miriade di insegne al neon alte quanto palazzi di 30 piani ci accompagnavano lungo la via pedonale più frequentata, che offriva ampia scelta di ristoranti tipici e occidentali, bazar di oggettistica a buon prezzo affiancati ad immensi centri commerciali semi deserti. Abbiamo saputo che la folla si riversa dentro a questi enormi mall soltanto quando fuori il tempo è avverso, ma noi siamo stati fortunati.
Abbiamo così potuto goderci uno skyline di mille colori affacciandoci sul fiume Hangpu che taglia la città e, come il resto della folla dei turisti, immortalare la folgorante quanto pacchiana immagine dell’Oriental Pearl Tower e della Jinmao Tower che spopola sulle cartoline cinesi.

Shanghai, ramen all’Ajisen

Una sera abbiamo deciso di provare la rinomata specialità cino-giapponese ‘ramen’ nella nota catena internazionale Ajisen.
Un po’ delusi in quanto il famigerato piatto unico consiste in pochi grossi spaghetti scotti immersi in abbondante brodo insipido con alghe, uovo sodo e sfilaccetti di carne. Il tutto rigorosamente da gustare con le tipiche bacchette di legno. La scappatoia della forchetta portata in soccorso dal cameriere non è applicata come nei ristoranti cinesi qui da noi!
Filippo ha invece ripiegato su un piatto di riso drammaticamente piccante che gli ha fatto venire le lacrime agli occhi.

Più di una volta ci siamo rifugiati da Mc Donald’s durante il nostro viaggio, decisamente a buon prezzo, soprattutto qui a Shanghai dove un menù completo si aggirava sui 2/3€. In più, aperto con orari più flessibili perché la maggior parte dei ristoranti, alle 21 inizia ad avviare la chiusura.

Il treno da 350 km/h

Essendoci persi il Maglev, abbiamo provato le ebbrezza di spostarci su rotaia a circa 350km/h in un percorso di 4ore e mezza per raggiungere Beijing (Pechino). 190€ per due biglietti.
Attenzione: arrivate alla stazione di Shanghai Hongqiao con largo anticipo e con biglietto già prenotato alla mano perchè le strutture sono tutte immense e gli ideogrammi non rendono molto semplice identificare la giusta sala d’attesa tra le numerose tutte in funzione.
Sono strutturate come un aeroporto: col biglietto, dopo aver passato i controlli con il metal detector, si aspetta l’apertura del gate (che chiude 15 minuti prima della partenza) per salire sul mezzo all’orario prestabilito.
Treno pulitissimo, all’avanguardia anche esteticamente, e silenzioso se non fosse per la pessima abitudine cinese di parlare a voce altissima al telefono e giocare tutto il tempo con videogiochi allucinanti con effetti sonori al massimo volume.
Ma effettivamente questo popolo non brilla in educazione e rispetto verso gli altri, lo abbiamo constatato lungo tutto il viaggio.

Una gita fuori città da non perdere?
Con un bus a lunga percorrenza che parte dalla Central Station di Shanghai potete raggiungere in un paio d’ore la bellissima Zhouzhuang, chiamata la Venezia della Cina. Scoprite un po’ perchè…

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2 comments

Debora 23/05/2016 - 08:24

wow che belle foto! 😀 😀

Greta 28/05/2016 - 15:10

Grazie mille Debora!! :-*

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