Viaggiare in Nepal è sicuro?

Se la situazione sanitaria e di sicurezza in Nepal era già prima scadente, dopo il terribile terremoto di magnitudo 7.9 del 25 aprile 2015 è ulteriormente peggiorata.
Le vittime sono 4600 in continuo aumento e solo oggi la stima è di più di 10000 morti.
Eppure in queste catastrofi, non sono i morti a preoccupare (sebbene facciano più notizia), quanto l’enorme numero di feriti – oltre centomila – che necessita di assistenza sanitaria e di coloro rimasti da in un attimo senza più nulla, soprattutto di un tetto dove ripararsi.

I templi distrutti di Kathmandu

È sicuro andare in Nepal?

Dopo le premesse fatte e considerata la già preesistente crisi politica (con scioperi e manifestazioni in cui la polizia da sola faticava a mantenere l’ordine) è facile trarre da soli le conclusioni.

Viaggiare in Nepal, oggi, non è sicuro né tantomeno consigliabile, anzi! La Farnesina stessa sconsiglia di recarsi nel Paese se non prendendo parte a missioni umanitarie organizzate.
Partire oggi per un trekking in Nepal è impossibile – molte dei sentieri sono crollati ed irraggiungibili a causa delle frane – così come sperare di trovare un passaggio od un posto in hotel!

Qual è la situazione sanitaria in Nepal? C’è pericolo di epidemie?

Se già prima del terremoto la sicurezza sanitaria (ospedali, condizioni igieniche, qualità e disponibilità dei soccorsi) era definita “precaria”, al momento possiamo definirla al collasso o inesistente.

In un paese già in precedenza a rischio colera, meningite meningococcica, tifo, epatite A e B, rabbia e ciclosporiasi (o “blue-green algae”, un parassita intestinale che provoca epidemie nel periodo caldo da aprile a novembre), dobbiamo tener conto del pericolo di epidemie inarrestabili che nei prossimi mesi andranno ad aumentare il numero totale delle vittime.

Come aiutare concretamente la popolazione nepalese?

Prendere un volo per Kathmandu per “dare una mano” è l’idea peggiore che vi possa venire in mente: rischierete di trovarvi completamente da soli ed in più sottrarrete risorse (cibo, acqua e rifugio) alle vittime del terremoto.

La cosa migliore è usare quei soldi (o anche meno) per una donazione a favore di quelle associazioni (serie) che si occupano di fornire un aiuto concreto alla popolazione (assistenza sanitaria, rifugio, cibo, beni di prima necessità…) :

– con bonifico bancario alla CROCE ROSSA ITALIANA – IBAN: IT19 P010 0503 3820 0000 0200 208, intestato a: “Croce Rossa Italiana, Via Toscana 12 – 00187 Roma” presso Banca Nazionale del Lavoro – Filiale di Roma Bissolati Tesoreria – Via San Nicola da Tolentino 67 – Roma, specificando la causale “Emergenza terremoto Nepal 2015” (BIC/SWIFT: BNL II TRR) [questa soluzione permette la detrazione fiscale del 19%]

– con un SMS o una telefonata da rete fissa al 45596 donando 2€ all’UNICEF,

– con un bollettino postale attraverso la CARITAS ITALIANA – C/C Postale N. 347013 specificando nella causale: “Asia/Terremoto Nepal” (altri canali sul sito www.caritas.it) [anche questa soluzione permette di detrarre il 19% dalle tasse],

– anche SAVE THE CHILDREN ha attivato un numero verde 800988810 per le donazioni (www.savethechildren.it/nepal).

Oltre a queste organizzazioni ci sono gli aiuti chiesti anche da Apple, Google, Facebook e Microsoft, a voi la scelta!

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1 comment

dueingiro.blogspot.it 30/04/2015 - 15:55

Poverini, ci mancava anche questa. Poveri.

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