A circa 20 minuti di strada da Bologna e meno di 10 da Imola si trova un grazioso borgo che attira centinaia di visitatori ogni giorno. Anche i turisti stranieri inseriscono spesso Dozza nel loro itinerario alla scoperta dei paesi autentici in Italia, grazie alla citazione che il borgo ha ricevuto sull’illustre rivista Forbes.
L’antico borgo medievale di Dozza fa parte, a pieno diritto, dei borghi più belli d’Italia.
Oltre alla sua perfetta conservazione, alla sua pulizia e alla predisposizione all’accoglienza dei visitatori, saltano subito all’occhio le numerose opere disseminate lungo le sue viuzze. Si può quasi chiamare il borgo romagnolo dei murales.
Si tratta per lo più di murales realizzati con tecniche differenti e da autori provenienti da tutto il mondo.
Curiosità: Dozza è anche legata al mondo di Tolkien ma lascio a te il piacere di scoprirne di più!
Ma i murales non sono sicuramente l’unica attrazione di Dozza.
Cominciamo dall’inizio.

Cosa c’è da vedere a Dozza
1. I bellissimi muri dipinti
L’origine del “Muro Dipinto” si fa risalire al 1960, primo anno in cui a Dozza di svolge la Biennale del Muro Dipinto: artisti italiani e internazionali vengono invitati a realizzare opere direttamente sulle facciate delle case, sulle porte, sugli archi del borgo.
Ogni due anni il paese si arricchisce di nuove pitture, che restano in modo permanente. Passeggiando per le vie si può vedere l’evoluzione dello stile e dei linguaggi artistici dagli anni ’60 a oggi.
I murales spaziano dal figurativo all’astratto, dalla tradizione al contemporaneo. Ci si imbatte in tecniche e stili molto differenti, è facile immaginare di essere in una macchina del tempo che ci conduce lungo l’evoluzione della street art.
I murales “nostrani” spesso richiamano la storia, le leggende e le atmosfere locali (angeli, paesaggi, simboli legati al vino e alla campagna).

Non c’è un percorso ufficiale per visitare ed ammirare i murales.
È divertente andare “a caccia di murales“, cercando di scovare anche le opere più piccole e nascoste magari sotto ad una grondaia o mimetizzate con uno sportello del gas.
Dalle più grandi alle più “riservate”, ogni opera è stata perfettamente integrata nel borgo, senza snaturarlo, anzi donandogli colore e fascino.
In estate e durante la Biennale spesso gli artisti dipingono “dal vivo”: si può vedere l’opera nascere direttamente sui muri del borgo.
Tra le opere più famose:
L’Angelo di Dozza – una delle più iconiche, di Giuliana Bonazza.
L’Arcobaleno – di Alfonso Frasnedi, pieno di colori vivaci.
- Il Francobollo (Koncept Dozza) – di Michal Strjecek, che trasforma una parete in un enorme francobollo.

2. La Rocca Sforzesca (o Rocca di Dozza / Rocca Malvezzi-Campeggi)
È la fortificazione più famosa del borgo. Costruita attorno al XIII secolo, è stata trasformata da Caterina Sforza alla fine del Quattrocento per renderla più moderna e difensiva.
Non ci sono soltanto i colori dei murales a non passare inosservati nel borgo medievale di Dozza!
Al suo interno si trovano il Museo della Rocca, collezioni d’arte, arredi storici delle famiglie che l’abitarono (Campeggi, Malvezzi), sale restaurate come la Sala delle Armi e la Sala Grande.
Dalla Rocca si gode di splendide vedute sulla vallata del torrente Sellustra e sulle colline circostanti.
Il biglietto di ingresso per adulti costa 7,50 euro.

3. L’Enoteca Regionale dell’Emilia-Romagna, nella Rocca
Nei sotterranei della Rocca è stata allestita una selezione di vini regionali. Qui vengono svolte quotidianamente degustazioni aperte al pubblico, gratuite e che non necessitano di prenotazione.
L’ingresso all’enoteca non prevede un biglietto aggiuntivo ma è soggetta ad orari esposti all’ingresso della Rocca.


Dove mangiare a Dozza
Bar, piadinerie o veri e propri ristoranti si trovano in ogni via e vicolo di Dozza.
A me è piaciuto particolarmente pranzare ad un tavolino sotto la Rocca, approfittando della giornata di sole di fine settembre.
Il Ristorante La Scuderia propone un menù con piatti interessanti.
Consiglio la polenta fritta con Squaquerone, un bel tris di pasta tipica romagnola e una degustazione di formaggi locali con miele e fighi caramellati. Tutto delizioso.

Ristorante La Scuderia
Sei un appassionato di borghi? O forse un appassionato di street art?In ogni caso, se vai matto per quei borghi resi ancor più speciali da tante opere d’arte disseminate, ti consiglio di visitare “Claino con Osteno, il borgo Dipinto in Valle Intelvi“.
