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I più famosi birrifici del Giappone

by Filippo

Il Giappone non è solo sakè (per fortuna!), ma anche sidro di mele (ottimi quelli di Hirosaki-Akita) e birra, tanta birra!
La “sacra bevanda”, introdotta soltanto nei primi anni del ‘900, è oggi la preferita dai lavoratori giapponesi che la consumano alla fine di ogni giornata lavorativa nelle Izakaya.

Sapporo Bier Garten e Beer Museum

La più famosa delle birre giapponesi è prodotta con l’acqua purissima delle sorgenti dell’Hokkaido.
Nell’antico stabilimento di Sapporo oggi c’è un museo (principalmente in giapponese), un Bier Garten aperto in estate, un piccolo shop dove comprare splendidi boccali e la Kesser Hall il suggestivo ristorante ai piedi del gigante calderone.
Al piano sottostante il ristorante Trommel Hall serve lo stesso menu: specialità Genghis Khan (o Jinjiuskan), carne e verdure da cuocere (da soli) alla griglia sorseggiando una Five Stars la lager speciale che potrete degustare soltanto qui.

sapporo brewery

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L’ingresso con l’orso

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La nostra cena con Genghis Khan

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Il ristorante della Sapporo Brewery

Asahi e la Flamme d’Or

La seconda birra giapponese per fama internazionale ha sede a Tokyo, non lontano dal Senso-Ji.
Il suo quartier generale non è fornito di Beer Hall, shop o ristoranti, ma all’esterno spicca la creazione dell’architetto francese Philippe Starck : un’enorme fiamma dorata sulla cima dell’edificio rappresentante il “cuore ardente” del marchio e costruita nel 1989 sfruttando tecniche di ingegneria sottomarina.
We all live in a golden submarine” sembra essere il messaggio per noi che possiamo vedere questa ricca fabbrica solo da fuori.

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Yebisu e la storia della sua rinascita

La marca di birra più antica e famosa in Giappone ha sede a Tokyo nel quartiere (e fermata JR) a cui ha dato il nome.
La storia è affascinante e raccontata nella piccola esposizione dell’antico stabilimento che così si riassume: sbarca la birra in Giappone a fine ‘800, tutti i Giapponesi fanno birre scadenti o imbevibili tranne la Yebisu che, lungimirante, assolda un mastro birraio bavarese e sfonda nel mercato. Gli anni d’oro continuano fino alla Seconda Guerra Mondiale quando arrivano prima il razionamento e poi il proibizionismo voluti dall’Imperatore. Nel 1944 la fabbrica chiude.

Nel 1971 la birra Sapporo rileva il marchio e lo rilancia con un astuta campagna di marketing.
Oggi Yebisu produce due birre principali, tutte rispettando i canoni del Reinheitsgebot: la Premium (lager) e la Black, ma nel bar del Museo Yebisu potrete degustare anche una rossa e delle speciali birre stagionali, magari con qualche stuzzichino.
I tour (a pagamento con degustazione inclusa) sono in giapponese, ma almeno una volta al giorno ne è previsto uno in inglese: informatevi sul sito!

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All’ingresso

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Il museo della Yebisu

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Degustazione guidata

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Assaggiamo due aspecialità

 

Kirin, la vera birra di Yokohama

Se avete tempo e sete, durante la vostra gita a Yokohama potete pensare di fare una tappa alla Kirin Beer Village & Factory: rimane sulla linea JR che porta a Tokyo, a 10 minuti a piedi dalla fermata Namamugi.
E’ possibile fare un tour guidato gratuito (prenotazione necessaria)  dello stabilimento di 60 minuti circa in inglese con degustazione finale delle 5 principali varietà di Kirin di 20′; i tour partono allo scoccare di ogni ora, mi raccomando la puntualità!
La fabbrica è chiusa al pubblico il lunedì.

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Suntory e il declino della birra: le Happoshu

Come si può andare in Giappone e non provare la nuovissima “The Premiun Malt’s“? Ecco, noi non l’abbiam fatto: questa nuova “Super Birra” creata nel 2016 non c’era in nessun combini.
La megacompagnia giapponese di bevande alcoliche e non, più che reinventare la birra l’ha annientata (per i gusti occidentali si intende) creando l’Happoshu che, tradotto, significa “alcol gassato”.

In realtà è una birra allungata con soda più o meno l’aggiunta di limone, menta o the verde: a dir poco terribile!
Eppure agli asiatici piace, forse per il prezzo bassissimo?
Se volete tentare la sorte, la Suntory Brewery Musashino Factory è un po’ fuori Tokyo, ma offre tour guidati gratuiti con degustazione tutti i giorni (prenotate se siete più di 2 persone). Auguri!

Ma c’è di peggio… le Shin Janru (o Terze Birre)

Eh sì, per la serie “Non c’è limite al peggio”, in Giappone potete provare anche le birre-non-birre!
E’ una realtà recente, creata dall’industria degli alcolici per aggirare le tasse. Il segreto?
Poco alcol e zero malto.
Avete capito bene: una birra fatta senza malto d’orzo ma con al suo posto… la soia che in Giappone abbonda!

Capite adesso perchè i giapponesi vanno matti per la birra, quella vera?

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