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Itinerari in moto a Kanchanaburi

by Filippo

Se volete affittare una moto a Kanchanaburi, ecco alcuni tra gli itinerari più consigliati.
I motonoleggi vi forniranno una cartina fotocopiata (a dire il vero poco leggibile), ma se seguite queste semplici indicazioni non potrete sbagliare strada e raggiungerete posti bellissimi!

Cose più importanti da ricordare: la guida è a sinistra e non dimenticate il costume da bagno!

Itinerario 1:
Kanchanaburi – Tiger Temple (Wat Pa Luang Ta Bua) – Cascate di Sai Yok Noi – 131 km, 2h


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Il primo itinerario consigliato prevede due tappe imperdibili: le cascate di Sai Yok Noi e il Tempio delle Tigri (quest’ultimo è circa a metà strada ed è stato anche meta di una prova della semifinale della seconda edizione di Pechino Express).

Uscendo da Kanchanaburi in direzione nord, su una strada a 2 carreggiate, troverete l’indicazione per Sai Yok (323), svoltate a sinistra.
Da lì la strada è bella, dopo un po’ diviene ad una sola carreggiata, ma non c’è traffico. Dopo circa 8 km la strada si biforca: seguite sempre le indicazioni per Sai Yok (323).
Altri 30 km (25 minuti di strada in mezzo al verde), dopo lo svincolo per il paese di Sai Yok, sulla destra troverete l’ingresso al Tiger Temple (segnalato). Dalla strada principale fino alla biglietteria ci sono ancora 3 km (totale 40 km, circa 40 minuti).

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Il Tiger Temple

Consiglio, in base all’orario di partenza, di calcolare di arrivare al Tiger Temple in tarda mattinata (a meno che non vogliate fare il “tour completo” con tanto di biberon ai cuccioli, per cui dovrete esser lì già alle 9 del mattino) per poter effettuare la passeggiata con la tigre al guinzaglio e non trovare troppa coda per le foto al laghetto.
Se fate il tour completo, vi porterà via almeno 5 ore. Se, come noi, volete entrare solo per vedere e accarezzare le tigri e fare qualche foto, ve ne bastano 2.

Terminata la visita alle tigri, svoltate a destra e proseguite per Sai Yok Noi – tenendo bene a mente che le cascate di Sai Yok Noi non sono nell’adiacente paesino di Sai Yok, ma dopo Nam Tok!

Nam Tok

Una fermata alla suggestiva stazione di Nam Tok, termine della “ferrovia della morte”

Seguite sempre la strada principale, entrate a Nam Tok, dopo circa 1 km dalla stazione ferroviaria, troverete le indicazioni per le cascate (28 km, 30 minuti) – non potete mancarle: ci sono bus parcheggiati e numerose bancarelle lungo la strada!

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Cascate di Sai Yok Noi

Parcheggiate la vostra moto davanti e tuffatevi in queste splendide acque!
Prendetevi tutto il tempo che volete, rilassatevi o salite su una barca (calcolate almeno 2 ore)!

Estensione a Hellfire Pass – 18 km, 15 minuti


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Dalle cascate, se ne avrete ancora voglia (ma considerate che dovrete poi tornare indietro), a soli 18 km proseguendo sulla 323, potrete visitare l’Hellfire Pass Museum (che ha vinto l’onorificenza Tripadvisor Best Choice in Kanchanaburi 2013), un museo molto interessante sulla storia della “Ferrovia della Morte” che, durante la seconda guerra mondiale fu fatta costruire ai prigionieri inglesi, per poter garantire ai giapponesi i rifornimenti in Birmania. Pare che nella costruzione di tale opera, che comprendeva anche il famoso Ponte sul Fiume Kwai di Kanchanaburi, morirono 13000 prigionieri e 90000 civili (tutti sepolti lungo i binari).

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I binari si interrompono a Hellfire Pass

Itinerario 2
Kanchanaburi – Cascate di Erawan – Kanchanaburi – 145km, 2h25′


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Forse la meta più bella, ma anche un po’ più lontana, da raggiungere nella provincia di Kanchanaburi è il parco di Erawan dove ci sono le famose cascate (Erawan Waterfalls) che formano spettacolari bacini naturali su 7 livelli.

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Le spettacolari cascate di Erawan

Si possono raggiungere con bus di linea (2-3 ore di tragitto solo andata e con orari scomodi, l’ultima corsa verso Kanchanaburi è alle 15) o con un costoso tour organizzato (70€ a persona); noi vi suggeriamo di farlo in moto (con un viaggio di poco più di un’ora all’andata) per tre semplici motivi:
1. gli orari di arrivo e di partenza li scegliete voi,
2. con la moto si può entrare nel parco e parcheggiare vicino alle cascate, risparmiandovi più di un chilometro di strada a piedi, e/o il prezzo della navetta e
3. l’affitto più benzina per la moto non supera i 15€… fate voi i vostri conti!

Usciti da Kanchanaburi, all’incrocio con la 323 per Sai Yok, proseguite diritto sulla 3199 (Bo Phloi – Si Sawat). Da qui restate sempre sulla strada principale per altri 70 km (1h10′).
La strada, molto larga, costeggia il fiume Kwai con scorci magnifici ed il viaggio non è mai noioso.

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Più si sale, più aumenta lo spettacolo!

Potete fermarvi per una bibita rinfrescante sul lago Tha Thung Na prima di tuffarvi nelle spettacolari cascate di Erawan.

Pagato il biglietto di ingresso, raggiungete il primo bacino con la moto. Da qui si sale solo più a piedi.
Per arrivare in cima al settimo livello ci vanno quasi 2 ore di cammino, man mano sempre più impegnativo, ma forse il più bello è il quarto bacino che si raggiunge in poco più di mezz’ora.
Attenzione alle scimmie che, abituate ai turisti, cercheranno di frugare nei vostri zaini in cerca di cibo!

Per il ritorno, se volete dopo una breve sosta sulle rive del lago Sinakharin (tornate indietro fino al Wela Ramluk Park Hotel e svoltate a sinistra), ripercorrete la stessa strada fatta all’andata.

Itinerario 3
Dintorni di Kanchanaburi – circa 60 km, 1h30′


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Per chi non ha voglia o coraggio di avventurarsi per le strade provinciali thailandesi (o teme di incappare in violenti acquazzoni), anche nelle vicinanze di Kanchanaburi ci sono molti posti interessanti da vedere, sia in moto che in bicicletta.

Poco fuori dalla città (6 km) troviamo la Grotta di Khao Pun, con la caverna che ospita il tempio con una statua del Buddha molto suggestivo. Il sito è raggiungibile anche su una long tail boat percorrendo il fiume Kwai.

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A 15 km, ma in direzione opposta, consigliata la visita al Wat Tham Seua (Monastero della Grotta della Tigre) in stile cinese e al Wat Tham Khao Noi (Monastero della Grotta sulla Piccola Collina) famoso per il Buddha dorato alto 18m.
Entrambi sono sulla cima di una piccola collina, ben visibili raggiungendo la città con treno, raggiungibile a piedi con un’impervia scalinata o più comodamente con la funicolare (10 baht).
Il panorama sulla vasta pianura con le colline a far da sfondo nelle giornate limpide è stupendo.

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Panorama mozzafiato in cima al Wat Tham Seua

Nelle vicinanze, proseguendo, vi è il Giant Tree: un enorme albero secolare alto 20 metri le cui fronde si diramano per un diametro di oltre 50 metri! A calcoli fatti, quest’albero è un “ombrellone” di quasi 2500mq sotto cui le famiglie thailandesi, nelle belle giornate, si radunano per un picnic.

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Una piccola deviazione al Giant Tree, vale il viaggio!

Ultimo importante e curioso tempio lungo le rive del fiume è il Wat Bahn Tham, ricavato da una serie di grotte sul fianco della collina carsica, che racchiuda molti oscuri misteri.
Per accedervi bisogna salire una lunga scalinata ed entrare attraverso la “bocca del drago“.
Il Buddha della grotta centrale è illuminato da un singolo raggio di sole che penetra dalla cima della collina.
In una grotta laterale si trova una stalagmite dipinta ed abbigliata con vari vestiti a seconda della stagione: si pensa che racchiuda l’anima di Bua Khali, una donna innocente uccisa 400 anni fa dal proprio marito.
Un passaggio bloccato su un lato, invece, si narra conduca ad un mitico villaggio dei Giganti.

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La lunga scalinata che conduce all’ingresso della grotta

La strada che costeggia il fiume è più panoramica: è possibile scegliere un percorso “ad anello” passando, dopo aver visitato il Wat Tham Seua, sulla diga e ritornando dalla statale (più veloce).

Ritornando in città, prima di riconsegnare la moto, consiglio una tappa molto emozionante ai due Cimiteri Alleati: è impressionante leggere i nomi, gli epitaffi e soprattutto le giovani età dei prigionieri caduti durante la seconda guerra mondiale e nella costruzione della Ferrovia della Morte.
Il Chung Kai Allied War Cemetery, fuori dal centro, è stato costruito, al termine della guerra, per dar degna sepoltura ai 1700 corpi ritrovati nelle fosse comuni del campo di prigionia di Chung Kai.
L’Allied War Cemetery, in centro città, raccoglie oltre 6000 corpi di soldati (per lo più inglesi) uccisi al fronte o morti durante la prigionia.

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Il cimitero degli Alleati, il JEATH War Museum e il Lak Meuang

Mentre è poco interessante il JEATH War Museum, trovo più curioso proseguire lungo il fiume, verso la città vecchia e dare un’occhiata al Tempio Cinese sul Kwai, all’Heritage Walking Street (per chi fosse interessato all’architettura, si può anche percorrere a piedi) e al Lak Meuang (Pilastro della Città), un “santuario” (in realtà è solo un piccolo altare) che pare dia rifugio agli spiriti locali.

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