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contrabbandieri, museo del contrabbando

Il museo del contrabbando di Lunecco

by Greta

A Lunecco, percorrendo in auto gli stretti tornanti della Val Cannobina, ci aspetta Mario per raccontarci della sua gioventù. E’ un vero e proprio personaggio, di quelli che ad ogni parola ti fanno vivere le sue stesse emozioni, ti rapiscono.

Appena posato piede al Museo del Contrabbando, Mario inizia il racconto e i suoi occhi si accendono. Torna indietro di molti anni con estrema facilità. I suoi ricordi sono vividi e pieni di dettagli. Sa trasmettere l’emozione che provava lui stesso.

contrabbandieri, museo del contrabbando

Mario al museo del contrabbando di Lunecco

Mario era un contrabbandiere. Trasportava contro la legge dell’epoca prodotti dall’Italia alla Svizzera e viceversa. Il suo compito era confezionare in territorio elvetico una “bricolla” di 20/30 kg di sigarette, di zucchero o di caffè, caricarsela in spalla, inerpicarsi sulla montagna eludendo la vigilanza dei finanzieri e rientrare al suo paese con il carico in salvo. Non si sprecava il viaggio di andata e così la bricolla si riempiva di riso da consegnare in Svizzera.

contrabbandieri, museo del contrabbando

Vecchia foto di contrabbandieri della Valle Cannobina

Il contrabbandiere camminava solitamente di notte, in silenzio, nei boschi e sulla nuda roccia, in mezzo alla neve e lungo pericolosi canaloni. A volte vi si cimentavano anche giovani donne ma, in ogni caso, raramente si affrontava il percorso da soli.

Le montagne della Val Cannobina sono impervie e piene di pericoli se non si è pratici frequentatori della zona. I ragazzi impegnati in quel “losco” commercio erano giovani, atletici e impavidi. Non si sceglieva di fare il contrabbandiere per vocazione, ma la necessità del periodo lo imponeva.

Lunecco, val d'ossola, valle cannobina

Lunecco

Ci racconta il rapporto altalenante con le autorità. I finanzieri spesso erano molto duri  e a volte pericolosi.
Le giovani leve non tardavano ad utilizzare le armi da fuoco in dotazione quando si sentivano minacciate dalla presenza di folti gruppi di contrabbandieri.
In realtà, questi “corrieri fuori legge” non erano mai armati nè pericolosi. Volevano soltanto tornare a casa il più in fretta possibile per potersi risposare in un letto caldo dopo un duro percorso all’addiaccio che spesso durava giorni e giorni.

Lunecco, val d'ossola, valle cannobina

La Valle Cannobina

Lunecco, val d'ossola, valle cannobina

Lunecco e la Valle Cannobina

Era una realtà dalle mille sfaccettature dove contrabbandieri, popolazione, Guardie di Finanza erano, a seconda delle circostanze, amici, nemici o complici.
Sovente, contrabbandieri e guardie incaricate della sorveglianza del confine si trovavano nella stessa osteria prima di “andare al lavoro”.
Poteva capitare che le guardie, ben sapendo quali fossero le motivazioni che portavano i loro concittadini a fare un viaggio tra le montagne, quando scoprivano gli spalloni attraversare il confine, chiudessero un occhio, limitandosi a sequestrare una parte della merce e segnalando sul rapporto che era stata confiscata ad ignoti.

A volte erano gli sfrosit a consegnare alla Finanza “burlanda o pitui” una piccola parte del carico, ma solo per salvarne una ben più grande.

contrabbandieri, museo del contrabbando

Vecchia foto di contrabbandieri della Valle Cannobina

Molti erano i rischi che questi fuorilegge correvano. Chi veniva beccato dalle autorità subiva il sequestro delle merci, 6 giorni di galera e una salatissima multa che poteva variare dal doppio fino a 10 volte il valore della merce sequestrata. Durante i periodi bellici era previsto addirittura l’arruolamento forzato!

La prigione di Bellinzona era molto temuta perchè i malcapitati dovevano passare una settimana di segregazione a pane nero e acqua, con un asse di legno come letto. Venivano inoltre rasati a zero in modo tale che, se fossero stati beccati di nuovo con i capelli ancora rasati, la punizione sarebbe stata molto più dura!

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Le bricolle

Un aneddoto racconta: ” Le guardie camminavano davanti e noi dietro. Allora con un coltellino che portavamo sempre in tasca tagliavamo la stoffa del sacchetto che avevamo sulle spalle. Così il riso si disperdeva lungo la strada e quando si arrivava alla prigione, non essendoci il corpo del reato, non potevano metterci dentro!”

Famosa è la figura del “Negus”, al secolo Bartolomeo Pietro Margaroli, della leva del 1888. Iniziò a contrabbandare nei primissimi anni del 1900 e negli anni trenta arrivò a dare lavoro a decine e decine di contrabbandieri. Processato più volte, pagò multe salate e passò anche parecchio tempo in carcere.
L’abilità cui cui portava avanti i propri affari gli procurò il rispetto della Guardia di Finanza. Passò i suoi ultimi anni facendo il contadino in Val Vigezzo e tra le persone che gli postarono l’estremo saluto erano presenti anche due Guardie di Finanza in divisa.

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La squadra del blog tour #BecomingOssola

Insieme a Mario andiamo tutti a pranzo. Siamo una bella tavolata, tutto il team del blog tour #BecomingOssola, la Cooperativa Aurive e Cannobio4You più qualche ospite, pronti a gustare le specialità della Valle Cannobina.

Pensate di venire da questa parti per una vacanza o anche solo un weekend? A Lunecco potete trovare un info point utile e ben integrato nella natura, aperto 24h su 24 tutti i giorni: una piccola baita in legno che fornisce cartina e volantini informativi sulla valle e le varie attività che essa offre.

Io, dopo averli provati, vi consiglio una romantica notte di coccole allo Yolki Palki Camp e una rilassante passeggiata sul lungo lago dell’incantevole Cannobio, sul Lago Maggiore.

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2 comments

claudia 10/08/2014 - 14:26

ho sentito parlare di questo museo, sai che mi piacciono tanto i musei piccoli e curiosi! Mi piacerebbe visitarlo, da come l’hai raccontato sembra davvero interessante… e la foto con Sberty??? 😀

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Greta 11/08/2014 - 12:59

Facce da pre-pranzo! 🙂

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