Home / Italia / Perché un sub deve andare a Ustica
Ustica

Perché un sub deve andare a Ustica

by Greta

Se sei un appassionato di immersioni subacquee e non hai ancora frequentato un diving center Ustica devi rimediare il prima possibile a questa lacuna: in quest’isola, infatti, puoi sperimentare sensazioni mai provate in precedenza, vivendo la bellezza di praterie sotto il pelo dell’acqua, tra ricciole e cernie, con speroni e grotte che si alternano a pochi metri di distanza dalla casa dove – vuole la leggenda – la maga Circe era solita trasformare gli uomini in maiali.

I fondali incantevoli di Ustica

Risulta davvero difficile non essere stupiti di fronte all’incanto e alla poesia dei fondali del posto, al punto da arrivare a invidiare i pesci che nuotano qui 24 ore su 24. E d’altro canto non deve essere un caso se la prima area marina protetta del nostro Paese è stata istituita proprio a Ustica nella seconda metà degli anni Ottanta del secolo scorso.

Insomma, non rimane altro da fare che indossare la muta, munirsi di bombole e iniziare a scendere, sempre con la dovuta cautela, per scoprire le meraviglie di questa parte di Mar Tirreno, che fa parte della Sicilia pur essendone distante.
L’area è suddivisa in tre zone, per una superficie complessiva di più di 15mila ettari: aragoste e polpi costellano il paesaggio, ma è facile imbattersi anche in tonni e barracuda, con le praterie di Posidonia oceanica sullo sfondo.

Perché affidarsi a un diving center a Ustica

I professionisti di un diving center Ustica sapranno segnalare i punti migliori in cui immergersi: nell’area marina sono stati identificati tredici percorsi, anche se nulla vieta di andare a esplorare i fondali scegliendo punti di partenza differenti. Le coste frastagliate che impreziosiscono le calette sono quasi magiche, ma ancora più misteriosi sono gli anfratti e le grotte.
Al di sopra dell’area protetta, poi, c’è lo Scoglio del medico, mentre la Secca della Colombara e i faraglioni sono ancora più a nord.

Il versante orientale di Ustica

Non che il versante orientale sia meno ricco di punti di interesse, sia chiaro: e solo le denominazioni sono sufficienti a rendere l’idea. Si passa, infatti, da Punta dell’Arpa alla Grotta della Pastizza, passando per l’Omo Morto e le Piramidi, senza dimenticare la Grotta del Tuono e Punta Galera.

Si può facilmente intuire, invece, quali sono i compagni di viaggio di chi esplora la Grotta dei Gamberi, testimone della storia geologica del territorio: si tratta di un cunicolo in cui si è circondati da pesci di ogni genere, in cui è facile ammirare i tanti colori stratificati gli uni sopra gli altri che raccontano la vita del vulcano – ormai spento – da cui Ustica è nata.
Accanto ai saraghi e alle cernie ci sono, appunto, gamberi: migliaia e migliaia di crostacei di piccole dimensioni che compongono sciami quasi infiniti che paiono non avere destinazione.

Per gli amanti dello snorkeling, uno dei principali punti di riferimento da prendere in considerazione è la zona dei pescatori, ma vale la pena di mettere alla prova anche Cala Sidoti.
Le vasche dell’acquario di Cala Santa Maria, inoltre, offrono l’occasione di conoscere e ammirare i diversi ambienti del mare.

Sono pesci di altro tipo quelli che si possono gustare a pranzo e a cena, magari da Schiticchio o in un altro dei ristoranti del genere. Tra antipasti, primi e secondi c’è solo l’imbarazzo della scelta, e i più golosi non riescono a fare a meno di assaporare anche le lenticchie di Ustica, coltivate proprio sull’isola. Un’esplosione di sapori garantita da questi legumi dal formato ridotto, così preziosi da essere finiti nel novero dei presidi Slow Food.

Potrebbe interessarti:

Leave a Comment