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Gole del Verdon

Provenza insolita: trekking alle gole del Verdon

by Federica Beretta

E’ d’estate che la Provenza risveglia il suo appeal e attrae i turisti tra i campi di lavanda in fiore. E’ d’estate, infatti, che le sue morbide colline vengono invase dal profumo e dagli infiniti toni di viola dei suoi cespugli in fiore. Ma è tutto l’anno che la Provenza offre un paesaggio unico: un canyon solcato dal fiume Verdon. Qui il trekking diventa estremo.

Sbucare sul fondo della gola del Verdon, dopo 15 km di salite e discese ripide, scale in ferro e tunnel è una soddisfazione grande

Sbucare sul fondo della gola del Verdon, dopo 15 km di dislivelli ripidi, scale in ferro e tunnel è una soddisfazione grande

Per un viaggio avventuroso e controcorrente, lontano dalle orde di visitatori che attraversano la regione francese della lavanda, andate in Provenza per camminare nel canyon più spettacolare d’Europa. Ovviamente io l’ho fatto e ora vi racconto perchè ci tornerei di nuovo.

Il sentiero Blanc Martel inizia alla sommità delle Gole del Verdon, qui il fiume quasi non si vede

Il sentiero Blanc Martel inizia alla sommità delle Gole del Verdon, il fiume è laggiù

La base a Castellane è stata propedeutica per il riscaldamento delle gambe: da qui partono semplici sentieri. E’ un paesino grazioso e funzionale anche come punto di partenza per trekking, rafting, uscite in kayak o mountain bike. Da Aprile a fine estate, un servizio navetta collega Castellane con il punto di partenza del lungo e adrenalinico Sentiero Blanc Martel.

Il paesino di Castellane con il suo orrido a strapiombo è stata la mia base di soggiorno

Il paesino di Castellane con il suo orrido a strapiombo è stata la mia base di soggiorno

Si tratta di un sentiero mitico, perchè si sviluppa in un vero e proprio canyon profondo oltre 700 metri! Le sue gole sono ispide e rocciose, il Verdon le solca erodendole da millenni e gli appassionati di trekking sono solo piccoli punti in mezzo alla maestosità della natura. In Europa difficile trovare esperienze simili per adrenalina e difficoltà.

Un passaggio alto in area boschiva con affaccio sicuro sul Verdon

Un passaggio alto in area boschiva con affaccio sicuro sul Verdon in corsa rapida

Si comincia l’avventura presso il rifugio La Maline e per 16 km di continui dislivelli si sta con il fiato sospeso. Da 903 m al fiume laggiù in fondo la si fa in picchiata e tutta d’un fiato tra gradoni, salti, sentieri nel bosco. E poi di nuovo su, affrontando salite e tratti ripidi nei quali le gambe non allenate si intimoriscono parecchio, si arriva di nuovo sul tetto del canyon.

Dentro la profonda gola, siamo piccoli camminatori naturalmente parte della maestosità della natura

Dentro la profonda gola, siamo semplici camminatori parte della maestosità della natura

E’ sorprendente, mai banale, vario, stimolante, molto sfidante e capace di grandi ricompense a livello visivo, emotivo, naturalistico.

un parapetto e sotto il vuoto del canyon, in fondo il fiume Verdon con le sue acque dall'azzurro intenso

Un parapetto e sotto il vuoto del canyon, in fondo il fiume Verdon con le sue acque dall’azzurro cangiante

Un passaggio indimenticabile su tutti? La scala di 240 gradini che dall’alto di un picco roccioso consente di scendere nuovamente al fiume Verdon attraverso una gola a tratti tanto stretta da dover fare attenzione con lo zaino.

Pareti verticali, stratificazioni ferrose, gente che arrampica nel canyon d'Europa

Pareti verticali, stratificazioni ferrose, gente che arrampica nel canyon d’Europa

Lo scenario nel suo complesso è meglio del più realista dei dipinti: sa lasciare più volte a bocca aperta. Che sia per le viste dall’alto, che io amo sempre infinitamente, oppure per gli affacci a sorpresa a strapiombo sul vuoto, o ancora per le terrazze raggiungibili solo in arrampicata, o per i colori verde-turchese delle acque e grigio-rosse delle rocce stratificate… è un tripudio di bellezza, entusiasmo e vita da pinkpacker!

Un pianerottolo di mezzo, della lunga e stretta scala di ferro a metà sentiero, si affaccia da brivido

Un pianerottolo della lunga e stretta scala di ferro a metà sentiero si affaccia da brivido

Il sentiero termina al Point Sublime, un affaccio protetto sul grande canyon. E’ raggiungibile anche in auto, per chi non si sentisse di fare il trekking, ma dopo 16 km assume le sembianze del meritato premio finale.

Tre tunnel consecuitivi con cunicoli bui e freddi conducono alla fine del Sentiero Blanc Martel

Tre tunnel consecuitivi con cunicoli bui e freddi conducono alla fine del Sentiero Blanc Martel

Consigli utili per visitare le Gole del Verdon

  • è fondamentale portarsi scorte d’acqua perchè lungo tutto il sentiero Blanc Martel non vi sono fonti;
  • la crema solare è irrinunciabile: il riverbero del sole sulle rocce bianche ustiona parecchio;
  • fate colazione abbondante a Castellane o comunque recuperate del cibo, perchè al rifugio i prezzi sono alti e l’offerta scarsa;
  • non avventuratevi con scarpe da ginnastica e poca preparazione fisica: è un lungo sentiero, a tratti scivoloso e senza vie d’uscita quindi va percorso fino alla fine senza alternative;
  • portate le torce: sono molto utili per il passaggio nell’ultima galleria con uscita a sorpresa;
  • si attraversa il Parco Naturale delle Gole del Verdon, abbiatene rispetto;
  • godetevelo tutto di pancia!
Un paesaggio unico, una pausa sulle rocce, nel letto del fiume a una mezz'ora dal Point Sublime

Un paesaggio unico, una pausa sulle rocce, nel letto del fiume a una mezz’ora dal Point Sublime

A questo punto, se avete ancora forza, gambe e testa, potete andare un’oretta per campi di lavanda!

La soddisfazione di aver battuto ogni record di tempo lungo il sentiero Blanc Martel

Soddisfatta di aver battuto ogni record di tempo lungo il sentiero Blanc Martel

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