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Dakar

Senegal, giorno 1: allo sbaraglio ma con bagaglio

by Federica Beretta

Il giorno della partenza è quello delle aspettative, della costituzione del gruppo, dei vuoti allo stomaco, dell’apertura a qualunque sorpresa, dell’imprevedibilità, del non vedo l’ora di. Per noi il giorno 1 è stato anche questo: allo sbaraglio ma con bagaglio!

SABATO 9 AGOSTO.
Il giorno di viaggio, il primo ritardo di mille ritardi in una ventina di giorni, e l’arrivo sul suolo senegalese di una parte del gruppo emozionata all’inverosimile.
malpensa_gruppo

Notte fonda e energia da vendere erano gli ingredienti di quelle ore.
Io non vedevo l’ora di finire le procedure doganali, recuperare i bagagli e gettarmi nella mischia all’uscita dall’aeroporto.

Mi immaginavo un’infinità di gente ad offrire passaggi a chiunque uscisse dall’aeroporto, ma in realtà di senegalesi in servizio taxi ce n’erano relativamente pochi, che fosse dovuto alla bassa stagione e a un turismo pressoché assente?!

bagaglio smarrito

Foto di Kurt Collins @flickr

Visto quello che mi era successo lo scorso anno, con la perdita-dello-zaino-da-trekking-per-sempre, e vista la tensione che ero riuscita a trasmettere ai miei compagni di viaggio, avere tutte le valigie sul rullo (ehm giù-dal-rullo veramente) all’aeroporto di Dakar era già una sicurezza.
Dopo i lunghi controlli in dogana, i cambi della guardia, la calma con cui venivano scattate le foto e la svogliatezza con cui venivano prese le impronte digitali, eravamo finalmente su suolo senegalese ed avevamo imparato (nel mio caso ricordato) la prima lezione: la fretta non esiste (che stando lontani dall’Africa ce lo si dimentica in fretta). Ci sarebbe tornata molto utile.
carrapide_dakar

Fuori dall’aeroporto, transenne, già viste a Nairobi, ci separavano da chi era venuto a prenderci.
Strada sconnessa fino al primo trasporto in carrapide; occhi sgranati e sorrisi anticipavano l’essere travolti dai canti di benvenuto che solo a fine campo avremmo capito fossero nostalgici (e qui potrei aprire un’ulteriore parentesi per spiegare il mio perché).

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