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Via degli Dei

Via degli Dei: come suddividere le tappe e dove dormire

by Federica Beretta

Dopo il primo post sulla Via degli Dei mi sono arrivate richieste di approfondimento su come suddividere le tappe, dove dormire e come recuperare i file per il GPS.

Piazza Maggiore a Bologna è il punto di partenza della Via degli Dei. Qui la Basilica di San Petronio

Piazza Maggiore a Bologna è il punto di partenza della Via degli Dei. Qui la Basilica di San Petronio

Vado con ordine e riporto tutto qui, facendo chiarezza tra le informazioni confuse e sparse trovate online sui vari siti più o meno ufficiali che parlano di Via degli Dei, cammini slow, tappe parziali e chi più ne ha più ne metta.

La Via degli Dei è ben promossa ed è diventata abbastanza celebre in Emilia Romagna e dintorni quale cammino breve (4-6 giorni), zaino in spalla, sull’Appennino. Questo fa sì che spesso venga presa sotto gamba, che appaia alla portata di tutti e facile da affrontare. Niente di più sbagliato.

Nei pressi di Sasso Marconi, durante la prima tappa, si passa attraverso la corte della Fortezza de' Rossi

Prima tappa: nei pressi di Sasso Marconi si passa attraverso la corte della Fortezza de’ Rossi

Fin dall’inizio è difficile reperire informazioni chiare e univoche. Il sito ufficiale www.viadeglidei.it è appena stato lanciato e comunque propone tappe lunghe anche oltre i 30 km al giorno, con dislivelli notevoli, soprattutto nella seconda e nell’ultima tappa.

Gente esperta ne abbiamo, ma il saliscendi spacca le gambe a tutti, se poi il tempo è sfavorevole le difficoltà aumentano. Definire tappe adeguate è il primo ostacolo del pellegrino e lo si supera solo con un po’ di esperienza e mappa dei sentieri alla mano.

Consiglio anche di scaricare l’app: io non ne ho apprezzato i contenuti poco dettagliati ma alcuni ragazzi in viaggio con me l’hanno valutata positivamente.
Carta dei percorsi e app interpolate tra loro permettono di definire tappe equilibrate e in questo vi aiuto io.

Un passaggio nel bosco e un segnale chiaro affisso all'albero

Un passaggio nel bosco e un segnale chiaro affisso ad un tronco. Dovrebbero essercene di più

L’impresa dei 4 giorni lasciatela ai trekker esperti, allenati e senza tempo da dedicare a soste piacevoli e paesaggi infiniti; io propongo una variante da 6 giorni con attenzione a lasciare del tempo al riposo, alla gestione dell’imprevisto e ai panorami da godersi con calma.

Tappa 1: Bologna – Badolo

E’ fattibile e riserva tratti molto affascinanti in primis San Luca fuori Bologna, la cui vista ti accompagna per molti km. Non perdetevi i Prati di Mugnano: pare banale ma seguendo la guida noi ci siamo persi.

Seguite l’insegna per il ristorante Prati di Mugnano e vi troverete alla collina coi cipressi che vedi nel mio post. Bellissimo!

Da lì a Badolo sempre occhi aperti mi raccomando: l’abbiamo allungata di molto perchè a un certo punto la deviazione sul sentiero è segnata sulla mappa, ma non altrettanto bene con i cartelli e Badolo non compare mai: dovete seguire Sasso anche se apparentemente pare di tornare indietro.

Dove dormire: La Casetta di Badolo, molto essenziale ma non nel prezzo. Purtroppo non abbiamo trovato altro.

Tanto verde intorno nei passaggi boschivi e la voglia di cercare il cielo tra le fronde fitte in primavera

Tanto verde intorno nei passaggi boschivi e la voglia di cercare il cielo tra le fronde fitte in primavera

Tappa 2: Badolo – Madonna dei Fornelli

La prima parte della tappa l’abbiamo fatta su asfalto fino a raggiungere l’incrocio con il paese di Brento. Siccome le salite e il costone alto l’avevamo già fatto il giorno prima per aver allungato di tanto la tappa non volevamo rifarlo. Quel sentiero è molto sconnesso e difficoltoso, un po’ spaccagambe ma la vista dall’alto merita! Se ve la sentite fatelo ma partite molto presto e fate le adeguate soste.

Pausa pranzo a Monzuno alla Salumeria Zivieri! Ve la ritroverete di fronte una volta arrivati in piazza. Anche qui mappa in mano e occhi aperti sui cartelli!

Dove dormire: Hotel Musolesi, cibo ottimo.

Con la pioggia primaverile e il freddo del mattino le fronde appaiono di un raro verde brillante e luminoso

Con la pioggia primaverile e il freddo del mattino le fronde appaiono di un verde brillante e luminoso

Tappa 3: Madonna dei Fornelli – Monte di Fo’

Noi abbiamo fatto Madonna dei Fornelli – Sant’Agata, ma è esagerata, soprattutto sotto la pioggia.
C’era gente che si fermava al camping del Passo della Futa – Monte di Fo’ (Il Sergente).
Ha senso fermarsi lì e risposare. Si può anche visitare un cimitero tedesco storico al Passo della Futa a cui, esausti, abbiamo rinunciato.

Dopo la pioggia, l'esserci persi, la salita dura ecco l'arrivo in loc. Le Croci, prima di Madonna dei Fornelli

Dopo la pioggia, l’esserci persi, la salita dura ecco l’arrivo in loc. Le Croci, prima di Madonna dei Fornelli

Tappa 4: Monte di Fo’ – San Piero a Sieve

Io non l’ho spezzata così ma non mi discosterei più da quanto suggerito qua e là online. Sono comunque 21 km.

Tappa 5: San Piero a Sieve – Fiesole

Si passa per il Monte Senario che merita una visita e poi giù attraverso “il pratone” con calma fino a Fiesole godendosi la vista sulla piana di Firenze.

Fiesole è un po’ cara ma per dormire ho un appartamento da consigliare a gruppi di 4-6 persone: chiamate il B&B Casa Torrini.

Dal Monte Senario si scende verso Fiesole attraverso un bellissimo parco boscoso

Dal Monte Senario si scende verso Fiesole attraverso un bellissimo parco boscoso

Tappa 6: Fiesole – Firenze

8 km tutti su asfalto. Tanto comoda da averla percorsa in infradito!

I file delle tracce GPS sono disponibili sul sito di movimentolento.it che propone anche un’ennesima suddivisione differente delle tappe.

La famosa cupola, il campanile di Giotto e il Duomo. Tanta arte in una foto

La famosa Cupola, il campanile di Giotto e il Duomo di Firenze. Tanta arte in una foto

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